Tra i tanti effetti di questa crisi c'è anche la crescente attenzione che gli italiani dedicano alle vetture più piccole ed economiche. E le case, moltiplicando l'offerta, assecondano questa tendenza. Proliferano così le piccole auto, non necessariamente riconducibili al ruolo di spartane utilitarie. Anzi. È il trionfo del "downsizing": vetture di taglia small, ma accessoriate e confortevoli come quelle di maggiori dimensioni.
Un fenomeno che riguarda l'intera Europa, dove i segmenti A e B nei primi otto mesi hanno rappresentato quasi un terzo delle vendite totali (rispettivamente il 6,25% e il 26,44%) mentre il segmento C delle berline compatte in precedenza dominante si è assestato poco sopra il 21 per cento.
È il risultato della profonda ristrutturazione che sta interessando il mercato per motivi economici, ma anche per la crescente sensibilità collettiva alle tematiche ambientali. Le auto più piccole, infatti, si caratterizzano per le emissioni "ovviamente" più contenute.
Una "razionalizzazione" delle dimensioni ancora più evidente in Italia, il Paese storicamente più affezionato alle auto di questa categoria, alle quali oggi si chiedono anche contenuti importanti in termini di stile e personalità, requisiti diversi da quelli tradizionalmente attribuiti alle vetture dei due segmenti. Fa notare Markus Schrick, Ad di Toyota Italia, fresco reduce dal lancio della "super piccola" iQ: «Nel 2004 i segmenti A e B valevano complessivamente il 49% delle vendite, oggi sono al 58».
Piccole e ricche, dicevamo. Lo confermano tre ammirate rappresentanti dell'ultima generazione di "cittadine": la Ford Ka, la sua "gemella diversa" Fiat 500 e, appunto, la Toyota iQ. Tutte concentrate nel più dinamico segmento A che, come nota Gaetano Thorel, presidente di Ford Italia, «è passato dal 18% dello scorso anno all'attuale 21 per cento».
A parte la 500 che gioca in casa, le altre due hanno anche obiettivi non troppo distanti: 20mila unità all'anno per la Toyota iQ, che quando arriverà a gennaio costerà oltre i 13mila euro, e 25mila la più abbordabile Ka, che partirà sempre a gennaio con un listino da 9.750 euro. Il segmento tuttavia è presidiato da modelli come Fiat Panda, Smart, Chevrolet Matiz e dalle tre gemelline Toyota Aygo, Citroën C1 e Peugeot 107, come pure da Seicento, Opel Agila e Renault Twingo, tutte molto gettonate.
La mutazione dei gusti e delle preferenze riguarda anche il segmento B, dominato dalla Fiat Grande Punto e rinvigorito dal recente arrivo della nuova Fiesta, e con uno zoccolo duro di "damigelle" dove a Lancia Ypsilon e Toyota Yaris è andata ad aggiungersi la nuova Opel Corsa.
Anche la connotazione di queste auto è cambiata: sono più grandi, più confortevoli, più accoglienti. Si sono scrollate di dosso, di fatto, il ruolo di auto da città per assumere in maniera sempre più decisa quello di prima auto della famiglia. Tutte le new entry, infatti, non hanno lesinato gli sforzi pur di presentarsi all'appuntamento con il mercato più lunghe e larghe, oltre che con gli accessori giusti per piacere a un pubblico più vasto ed esigente, soprattutto in termini di comfort.
E le prossime new entry, a cominciare da Citroën C3 e Lancia Ypsilon di nuova generazione, non saranno da meno. Parallelamente all'offerta crescono anche le dimensioni.
